L’arte indiana non vuole ricreare o imitare la natura in maniera realistica, quanto riprodurne una forma idealizzata. I prototipi delle molte e varie espressioni artistiche attingono in pieno al patrimonio mitico-religioso e i modelli seguiti sono quelli stilizzati nei testi sacri.
Parvati, primo quarto X sec., Tamil, India, lega di rame. Via Met Museum |
Parvati
La forma idealizzata femminile ai quali si ispirano gli scultori ha la vita snella, fianchi accentuati, seni alti e tondi, gli occhi modellati sui petali di loto e le braccia, armoniose e allungate, che ricordano l’ondeggiante sottigliezza delle canne di bambù.☞ Le dee di Angkor
Consorte di Shiva, suo ‘veicolo’ è un leone e come Durga ha la forza di affrontare i demoni che gli altri dèi non riescono a controllare. Ha due figli: Ganesha, l’antichissimo dio-elefante della giungla, signore di sapienza capace di rimuovere ogni ostacolo (a lui si dedica l’apertura di ogni cerimonia), e Skanda, un giovane guerriero che cavalca un pavone.
Spesso accompagna il suo sposo nella danza (lui doveva essere alla sua destra, dove il braccio è sollevato in una posa elegante), allora gli artisti la ritraggono in abiti trasparenti e ornata di gioielli preziosi che ne esaltano le forme perfette, combinando dettagli realistici e ideali astratti.
☞ Le antichissime origini dell’Induismo
Vishnu in pedi con quattro braccia, Vietnam, ca. seconda metà XII sec., pietra. Via Met Museum |
Vishnu
Vishnu porta sempre tra le mani un disco da guerra (chakra) e la tromba di conchiglia (shankha), indossa un’alta corona e ricchi gioielli ed è spesso accompagnato dalla sua consorte Lakshmi, dea della sorte. Si ritiene che abbia avuto nove incarnazioni (avatar, si attende la decima), tra le più popolari i principi Rama (una sorta di eroe-guerriero) e Krishna, il maestro del poema filosofico Bhagavad Gita. L’aquila Garuda è il suo ‘veicolo’ (vahana).Shiva come Sadashiva o Mahesha, X sec. dC, Tamil, India, granito. Via Met Museum |
Shiva
Shiva impugna un tridente, spesso lo si vede avvolto dalle spire di un serpente e sulla sua ricca corona allungata indossa un teschio e una mezzaluna; è signore della danza (Nataraja) e della meditazione, nella quale trascorse eoni prima che il terzo occhio gli si aprì. Allora vide la dea Parvati, e se ne innamorò.Le due forme di Shiva sono Sadashiva e Manesha, secondo un grado di trascendenza; dio della distruzione, è anche l’energia vitale coinvolta nella creazione – come Brahma, anche lui raffigurato con quattro teste.
Riferimenti + immagini: Recognizing the Gods, Vidya Dehejia, Department of Art History and Archaeology, Columbia University, via Met Museum
Commenti
Posta un commento