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Visualizzazione dei post da 2016

L’arte hittita delle statuette votive

G li Hittiti erano un popolo culturalmente ed etnicamente complesso. Presenti in Cappadocia sin dal 1900 aev, l’Antico Testamento li menziona più volte come abitanti di una zona che andava dall’Eufrate al Libano , e del loro re si dice fosse molto potente. Scultura votiva sirio-ittita, nord della Siria, 2100-1600 aev. Raffigura una dea con le fattezze di uccello. Tutte le immagini via Ancient Resources La capitale dell’antico impero hittita è Hattusas , presso l’odierna località turca di Boghazkoy, scoperta dopo una campagna di scavi sistematici nel 1905.  Il ritrovamento più importante, oltre a templi e monumenti, fu l’archivio di stato, composto di tavolette d’argilla redatte nelle due lingue usate dagli hittiti: una a scrittura cuneiforme , di origine indoeuropea, e una geroglifica , decodificata nel 1947 grazie al ritrovamento di una lunga iscrizione bilingue hittita-geroglifico fenicio.  La lingua indoeuropea era parlata dal ceto dominante cui apparteneva una minoranza di in

Non ‘religione’ ma ‘cultura’, i Nuu-chah-nulth si difendono così

I leader del Consiglio dei Nuu-chah-nulth alla First Nations , un’organizzazione che comprende le popolazioni autoctone del Canada e coopera per favorirne l’economia, lo sviluppo e la preservazione della memoria etnica, rispondono in merito a una lamentela che una madre ha avanzato alla scuola per aver ‘costretto’ i bambini a partecipare a una cerimonia tradizionale. Gruppo di Chehalis appartenenti alla First Nations, 1910, via Wiki Commons La John Howitt Elementary School di Port Alberni, isola di Vancouver , è infatti coinvolta in una denuncia da parte della signora Candice Servantius, madre di due figli entrambi frequentanti la scuola, riporta la Cbc Canadian News ; c’era stato un avviso da parte della direzione, nel settembre 2015, per informare i genitori che l’istituto avrebbe ospitato una cerimonia Nuu-chah-nulth in cui i partecipanti avrebbero recato in mano rami di cedro e fatto esperienza di una ‘depurazione energetica’. La signora Candice, con allarmata disapprovazi

Politeismi neoancestrali

Ai primi del mese di novembre 2016 sul blog dell’Oxford University Press usciva questo articolo che commentava il neopaganesimo contemporaneo con l’ambivalente definizione di religione arcaica e postmoderna ; neoancestrale , viene alla mente a chi ha letto il libro di Aarto Paasilinna sulla venuta in terra del figlio del dio del tuono e sulle vicende per riportare il popolo finlandese alla ‘vera’, antica fede ( Il figlio del dio del tuono , Iperborea, 1984). In una veste nuova, secondo i dettami di nuove esigenze alle quali gli dèi del Firmamento, con qualche difficoltà da ‘dormienti’ ma stanchi di essere oziosi, si adattano con grande spirito. Freyja con angeli e i suoi gatti (Freyja seekink his husband), Nils Blommér (1816-1893), Nationalmuseum (Stockholm), via Wiki Commons Il libro comincia così: Il cielo dei Finnici è un immenso coperchio trapunto di stelle, posato sul perno del mondo, con la stella polare allo zenit. Là regnano i loro dèi e gli spiriti, là abitano i

Scultura e magia in Grecia

Le statue greche erano spesso considerate gli equivalenti magici del soggetto che rappresentavano, o almeno una sorta di contenitore materiale delle loro anime e personalità, e di conseguenza erano ritenute dotate di una vita propria del tutto simile per caratteristiche a quella umana: potevano parlare ed esprimere sentimenti, muoversi, ascoltare, determinare eventi e persino fare l’amore. Statua di Apollo attribuita a Prassitele, 350 aev ca., Cleveland Museum of Art,  via  Dan Diffendale on Flickr Dedalo il primo architetto Dedalo era considerato un artigiano abile a tal punto da riuscire a creare statue che si muovevano e parlavano : queste statue, se non sono legate, prendono la fuga e se la svignano, se invece sono legate, restano ferme (Platone, Menone , 97d). Discendente, secondo alcune fonti, dell’antico re attico Cecrope, fu esiliato da Atene per aver ucciso il nipote Talo e trovò rifugio a Creta, dove costruì per Minosse il mitico Labirinto .  Secondo Diodoro ( li

Le religioni del mistero. Un’introduzione

Negli anni Cinquanta si iniziarono a studiare negli ambienti accademici i  documenti gnostici di Nag Hammadi , ritrovati nell’immediato dopoguerra in Egitto; nel campo degli studi, si poneva la necessità di una riflessione sul materiale a disposizione e di un ripensamento delle categorie in cui ricadevano i cosiddetti culti misterici. Gli anni tra il 1930 e il 1940 avevano già apportato nuovi materiali e nuove ipotesi di ricerca: gli studi sul pattern o modello mitico-rituale inaugurati in Inghilterra, che ancora risentivano del comparativismo frazeriano, “ponevano ormai il tema delle religioni misteriche in una prospettiva più vasta per considerarle, una per una, nelle loro radici antiche di religioni nazionali ed etniche – Creta, Egitto, Anatolia e il resto dell’Asia anteriore, superando la limitazione ai  culti mistici e soteriologici d’età ellenistico-romana e in particolare quelli relativi a divinità di origine orientale ” come Mithra (Persia), Iside e Osiride (Egitto, Roma), Ci

Sette chicchi di melograno

Quando la giovane Proserpina venne rapita da Plutone e inghiottita in una nera voragine, sua madre Cerere iniziò una lunga e dolorosa ricerca per ritrovarla. Fu la ninfa Aretusa a rivelarle che la ragazza si trovava presso il potente re degli Inferi, triste sì, ma signora del mondo oscuro; l’aveva scorta durante il percorso che, scorrendo sotto la terra tra le acque stigie, compie tra l’Elide e la Sicilia: «A me la terra apre il cammino e, scorrendo in fondo alle grotte, sollevo il capo e rivedo le stelle inconsuete» (Ovidio, Metamorfosi , V, 504 e 501-503). Dante Gabriele Rossetti, Proserpina (via Google Arts ) Dante  La legge delle Parche Cerere si rivolge furente a Giove , padre di tutti gli dei e fratello di Plutone, il quale accetta che Proserpina torni a rivedere la luce ma a patto che non abbia infranto la legge delle Parche , che non abbia cioè ancora toccato cibo nel corso del suo soggiorno sotterraneo.  In realtà, la giovane dea, non prevedendo le conseguenze, aveva già m

Herne il cacciatore

È antica leggenda che Herne il cacciatore, un tempo guardiacaccia nella selva della tenuta di Windsor, quand’è inverno, sulla mezzanotte, con due enormi corna in testa, si aggira intorno a una quercia. La sua apparizione fa disseccare le piante, porta infermità al bestiame e tramuta in sangue il latte delle vacche. Camminando, il fantasma trascina una catena con fragore tetro e orrendo... La prima testimonianza letteraria su Herne e le sue spettrali apparizioni è offerta da Shakespeare in  The Merry Wives of Windsor , ma la sua leggenda corre indietro al XIV secolo quando regnava Riccardo II, predecessore di Enrico IV. Di lui sappiamo che amava il suo lavoro e si riteneva fortunato a poter svolgere una mansione che gli piaceva. Conosceva profondamente, per istinto ed esperienza, ogni angolo delle foreste che circondavano il castello: alto e robusto come una quercia, aggraziato e bello come la luce del sole screziata attraverso le foglie, nessuno sapeva intagliare il legno come lui. I

Nel grembo di Persefone. Una supplica orfica

G li orfici (IV sec. aev-II/III sec. ev) ritenevano che l’anima umana, per raggiungere quello stato di purezza mistica che le permettesse di vivere beatamente dopo la liberazione dal ciclo delle nascite, dovesse affrontare una serie di successive incarnazioni , direttamente conseguenti alle attitudini dimostrate precedentemente. Dopo la morte, l’iniziato deve affrontare l’esame dei guardiani del lago di Mnemosine, di Persefone e di altri numi inferi e attenderne il verdetto, dichiarando (lamine del cd. gruppo I Pugliese Carratelli): sono figlio della Terra e del Cielo stellato, ma la mia stirpe è celeste. Henri Martin, Beauté , 1900, via Wiki commons La vita orfica e la salvezza ultramondana / Le laminette auree / Un rituale sconosciuto La vita orfica  e la salvezza ultramondana Al mitico personaggio di Orfeo si attribuiva la fondazione della maggior parte dei culti che chiamiamo “misteri”. Il misticismo orfico non è una dottrina, ma un comportamento condiviso che h

Barbelo o la perfezione androgina

Il dualismo è la condizione essenziale delle molteplici forme di gnosticismo, sviluppatesi in varie correnti religiose nella tardoantichità: da un inizio monistico derivano risultati dualistici. Il dualismo gnostico è “fondamentale” in quanto si applica a termini antitetici e non complementari, e assume due forme: dualismo tra uomo e mondo sul piano dell’esperienza, dualismo tra mondo e Dio su quello teorico e teologico. Leonardo, San Giovanni Battista Simon Mago primo gnostico / Le fonti / Le derivazioni / Barbelognostici / Vicende celesti degli eoni infiniti / Le Tre stele di Seth / Tutto è triplice / Le parole segrete Il mito gnostico si aggira attorno a quattro temi fondamentali: la trascendenza divina, le potenze inferiori (il demiurgo e gli arconti), la salvezza e l’uomo, un composto psico-fisico in cui è presente lo spirito trascendente. La salvezza richiede una rivelazione come “veicolo necessario del progresso”.  Il peccato non è umano, ma appartiene agli

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