La storia è un “fenomeno di ardimento”. Il Croce filosofo e critico letterario si avvicina alla storia e viene affascinato dall’accuratezza del suo metodo: scrupoloso, sistematico, etico e apertamente onesto. Inizia a frequentarla per certe ricerche su materiale “di prima mano” che gli valgono la pubblicazione nel 1891 (anno molto prolifico per l’intellettuale abruzzese) di uno studio sui teatri di Napoli tra xv e xviii secolo: questo rapporto diretto con le fonti gli vale a sviluppare anche il «disgusto per l’erudizione cieca» per la “bolsaggine” di certi commentatori e scolastici; in un momento in cui, in Italia, il metodo storico rappresentava una sorta di «bisogno nazionale» e le nuove generazioni sentivano urgente la necessità di reinterpretare tutta intera la storia, politica e letteraria, del nostro paese secondo criteri più moderni. Benedetto Croce nel suo studio, Napoli 1949, foto di Herbert List, via Wikicommons Il metodo storico, non lo si direbbe oggi
Miscellanea di storia delle religioni, politeismi, magia