Il culto di Ishtar accompagna l’intero corso dell’impero assiro, illuminandone in particolare i primi e gli ultimi secoli. Nella splendida Ninive, per molto tempo capitale del regno e che ne ha ospitato il palazzo, i principali luoghi di culto e l’Archivio reale, Ishtar occupa il ruolo privilegiato di compagna del dio Asshur , viene invocata dai re che si dichiarano suoi servi e celebrata in templi ricoperti d’oro. Statuetta babilonese in alabastro, terracotta e vetro raffigurante una donna distesa, probabilmente Ishtar, III sec. aev-III sec. ev, Musée du Louvre, via Wiki commons La supplica di un re La più antica menzione di Ishtar a Ninive è contenuta nell’ inno di Assurnasirpal , re neoassiro figlio di Shamshi-Raman (1800 ca aev), iscritto su una stele conservata nella biblioteca di Assurbanipal. Il re è malato, e chiede alla dea di mostrargli pietà; nell’esaltazione della dea, il tono è fervido ed esprime con profonda religiosità la fiducia estrema nella possibilità di un
Miscellanea di storia delle religioni, politeismi, magia