Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da gennaio, 2018

Note sul vodou in Haiti

Il vodou è una cura per la mente, l’anima e il corpo. L’anima è ciò che siamo, controlla ogni cosa, le nostre azioni e il nostro intelletto: s ono parole di Max Beouvoir , Ati (massima carica sacerdotale), ex biochimico e “ambasciatore” del vodou haitiano nel mondo, scomparso nel 2015 a Port-a-Prince. N on chiamatela superstizione, e neanche magia nera. Le bamboline e i morti che ritornano sono parte di una religione complessa che prevede un profondo rapporto con le divinità. Al di là di mistificazioni cinematografiche e pregiudizi moraleggianti, il vodou è una questione molto seria, strettamente identificato con la storia della nazione, dalla schiavitù alla lotta per l’indipendenza dal dominio coloniale francese. Una preghiera a Bondye, il creatore supremo, Northern Plateau, Haiti © Anthony Karen (www.anthonykaren.com), usata con il gentile permesso dell’autore. Per cogliere il frutto, bisogna partire dalla radice Riguardo alla scomparsa di Beouvoir, il presidente Miche

Asclepio, il momento ateniese

Nei primi anni Venti del 400 aev si abbatte sull’Attica una devastante epidemia la cui violenza trascende ogni possibilità di descrizione anche per lo storiografo Tucidide ( La guerra del Peloponneso , 2.47 e segg.). Gli abitanti delle campagne si riversano in città, dove i cadaveri si accumulano per le strade, anche l’esercito impegnato nel Peloponneso viene decimato; si trascurano i precetti rituali , si profanano le regole sulla sepoltura dei morti, si scatenano tra i superstiti impulsi aggressivi e largamente repressi che neanche il timore degli dei (o delle leggi degli uomini) sembra poter contenere, si insinuano paura, disinteresse e scetticismo. Asclepio di Munichia, trovato nel 1888 presso il Pireo di Atene. Via Wikicommons Risposte religiosamente orientate   Tornano alla mente gli antichi versi di un oracolo ( verrà una guerra dorica e con essa la morte , 2.54) il santuario di Eracle Alexikakos (“che allontana i mali”) riceve una nuova statua durante gli anni del contag

I “tre cerchi” degli Yoruba

Se esiste “una religione yoruba”, seppure in continua trasformazione, essa è creazione dei suoi stessi praticanti, ma non in terra madre: dalla sua iniziale formazione da un materiale tradizionale esistente agli arricchimenti successivi, fino al periodo di relativa stabilità e consolidamento nella prima metà del XX secolo, quando è stata oggetto di importanti studi accademici da parte di autori tra i quali Roger Bastide, Fernando Ortiz e R. Nina Rodrigues, la religione degli Orixas (Orisha) fa ingresso nel nuovo millennio nel segno di una espansione di enormi proporzioni soprattutto in Nord America. Quest’ultima fase è accompagnata dall’acquisizione di una nuova coscienza nazionale in molti paesi dell’America Latina, in parte come conseguenza della rivoluzione cubana e della massiccia emigrazione di esuli che ne è conseguita. Danza per l’Orixa Yemanya nella tradizione yoruba cubana, © Yusimi Moya Rodriguez via Cuban Contemporary , usata con il gentile permesso dell’autrice.

Vita e gesta del conte di Cagliostro

Il  Vangelo di Cagliostro  – Liber memorial’is de Caleostro cum esset Roboreti – è un «curioso libretto» pubblicato nel 1789 da un letterato cattolico «assai devoto» che racconta il breve soggiorno del conte a Rovereto tra settembre e novembre del 1788, dove approda dopo alterne vicende in lungo e in largo per l’Europa. L’edizione Atanòr (1993) è accompagnata da una approfondita contestualizzazione storica delle vicissitudini di questo discusso personaggio, che ha suscitato stupore e ammirazione non meno che gelosie e scetticismo, nella cornice delle Fratellanze segrete italiane ed europee di Liberi massoni nel XVIII secolo. Joseph Balsamo, Comte De Cagliostro , di Pierre Alexandre Wille, via 1stdibs.com C’è qualcosa della vita di Cagliostro che continua a intrigare perché sfugge a qualsiasi etichettatura. Da “Charlatan démasqué” di certa letteratura polemica a sincero filantropo come traspare dalle cronache e dalla corrispondenza, uomo intelligente e preparato, dotato di persp

Ianus Pater il più antico degli dei

Giano annuncia l’anno nuovo e dà inizio a ogni cosa. Fu considerato dai romani come il custode del mondo , preposto alle porte del cielo, cioè all’oriente e all’occidente, della terra e a tutto quello che ha principio e fine. Era raffigurato con due facce , i suoi attributi erano una chiave nella mano sinistra e un bastone nella destra perché egli era guida di tutte le strade e aveva facoltà di aprire e chiudere ogni porta, così come di dar fine a un periodo di pace e inizio alla guerra. Da lui iniziava l’ anno che scorre silenzioso ( tacite labentis , Ovidio, Fasti , III, 65) senza che i mortali se ne accorgano; il primo mese ( Ianuarius ) era a lui sacro; il primo giorno dell’anno nuovo era dedicato alle celebrazioni pubbliche in onore di Esculapio . Moneta in argento coniata sotto Marcus Furius L. F. Philus, abbreviato M. FOVRI L.F., triumvir monetalis nel 120-119 aev., via cointalk.com Dio del passaggio e della transizione – non della nascita, nel qual caso vi presi

Articoli correlati